Biografia:
Lo Stato sociale è una band bolognese attiva da tre anni o forse quattro, nata per gioco da Lodo, Albi e Bebo chiusi in una sala provemonolocale con un caldo bestiale e un sacco di birre. Lo stato sociale è soprattutto un gioco, un divertimento incredibile messo assieme da cinque amici. Il loro primo EP si chiama “Welfare Pop”, seguito nel 2011 da "Amore ai tempi dell’Ikea" (Garrincha Dischi). A Febbraio 2012 è uscito il loro primo vero e proprio album, "Turisti della democrazia", accompagnato da un tour nazionale.
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Outras músicas:
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- Amarsi Male
- Amore Ai Tempi Dell Ikea
- Cromosomi
- Dozzinale
- Facile
- Fare Mattina
- Forse Piu Tardi Un Mango Adesso
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- Quasi Liberi
- Quello Che Le Donne Dicono
- Socialismo Tropicale
- Una Vita In Vacanza
- Vorrei Essere Una Canzone
Quatro anos de trabalho duro!Neste mês de maio fizemos quatro anos no ar. Continuamos trabalhando na divulgação deste maravilhoso instrumento, obrigado por participar da nossa história!
G
Abbiamo vinto la guerra
D
che neanche ce ne eravamo accorti
Am
che qualcuno ci dava per morti
C
qualcun altro per dispersi
G
ma noi l’abbiamo vinta senza scherzi.
D
Anche se il ministro era impegnato con il jazz
Am
il presidente con le belle donne
C
e il suo maggiordomo coi versi
G
e i cattivi bastardi se ne sono andati
D
che volevano spiegarsi e non ci siamo parlati
Am
che volevano traslocare e li abbiamo sistemati
C
che volevano volare e li abbiamo lanciati.
G D
L’amore l’amore lieve e i campioni iridati
Am
ma chissà se è vero il trambusto che si sente
C
quando un paese intero applaude con lo sfollagente
G
e Federico se n’è andato via da solo
D
Carlo ha posato per i fotografi nudo
Am
E mario si presenta alle elezioni che vuoi?
C
la vita è fatta di occasioni
G D
Ma tu balla leggera su questo prato di carta
Am C
mia venere scalza per te l’inchiostro è in offerta
G D Am C
e i tuoi piedi veloci hanno scritto centinaia di romanzi già
G D
Balla che chiunque un giorno ballerà
Am C
guardando sotto i piedi leggerà il tuo nome
Libertà
G D Am C
G
Abbiamo vinto la guerra
D
e non era mica facile
Am
e già che avanzavano cartucce siamo rimasti
C
per vincere anche la pace
G
ma lei si è arresa a tavolino
D
e siccome che c’era il tavolino poi
Am
sono arrivate le bottiglie quelle le hanno portate
C
gli amici del sindacato.
G
Il governo ha sacrificato le vergini per pagare il locale
D
poi a un certo punto il capo ha detto
Am
adesso facciamo finta che siete voi a comandare
C
Io faccio solo l’aguzzino
G
Ma che infamia finire la guerra e non avanzare vino
D
far fuori chi ha fame e poi non avere pane
Am
farsi concorrenza senza mai lavorare
C
e andare affanculo perché non si sa dove andare
G D Am C
G D
Ma tu balla leggera su questo prato di carta
Am C
mia venere scalza per te l’inchiostro è in offerta
G D Am C
e i tuoi piedi veloci hanno scritto centinaia di romanzi già
G D
Balla che chiunque un giorno ballerà
Am C
guardando sotto i piedi leggerà il tuo nome
Libertà
G D Am C
Abbiamo vinto la guerra
D
che neanche ce ne eravamo accorti
Am
che qualcuno ci dava per morti
C
qualcun altro per dispersi
G
ma noi l’abbiamo vinta senza scherzi.
D
Anche se il ministro era impegnato con il jazz
Am
il presidente con le belle donne
C
e il suo maggiordomo coi versi
G
e i cattivi bastardi se ne sono andati
D
che volevano spiegarsi e non ci siamo parlati
Am
che volevano traslocare e li abbiamo sistemati
C
che volevano volare e li abbiamo lanciati.
G D
L’amore l’amore lieve e i campioni iridati
Am
ma chissà se è vero il trambusto che si sente
C
quando un paese intero applaude con lo sfollagente
G
e Federico se n’è andato via da solo
D
Carlo ha posato per i fotografi nudo
Am
E mario si presenta alle elezioni che vuoi?
C
la vita è fatta di occasioni
G D
Ma tu balla leggera su questo prato di carta
Am C
mia venere scalza per te l’inchiostro è in offerta
G D Am C
e i tuoi piedi veloci hanno scritto centinaia di romanzi già
G D
Balla che chiunque un giorno ballerà
Am C
guardando sotto i piedi leggerà il tuo nome
Libertà
G D Am C
G
Abbiamo vinto la guerra
D
e non era mica facile
Am
e già che avanzavano cartucce siamo rimasti
C
per vincere anche la pace
G
ma lei si è arresa a tavolino
D
e siccome che c’era il tavolino poi
Am
sono arrivate le bottiglie quelle le hanno portate
C
gli amici del sindacato.
G
Il governo ha sacrificato le vergini per pagare il locale
D
poi a un certo punto il capo ha detto
Am
adesso facciamo finta che siete voi a comandare
C
Io faccio solo l’aguzzino
G
Ma che infamia finire la guerra e non avanzare vino
D
far fuori chi ha fame e poi non avere pane
Am
farsi concorrenza senza mai lavorare
C
e andare affanculo perché non si sa dove andare
G D Am C
G D
Ma tu balla leggera su questo prato di carta
Am C
mia venere scalza per te l’inchiostro è in offerta
G D Am C
e i tuoi piedi veloci hanno scritto centinaia di romanzi già
G D
Balla che chiunque un giorno ballerà
Am C
guardando sotto i piedi leggerà il tuo nome
Libertà
G D Am C
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